Valori aggiunti
di Alice Ayres
Quando la solitudine ti piace percepisci il vuoto come ricchezza, non assenza. Non sono mai sola, da sola, perché amo il tempo con me. La mia compagnia.
Più che in qualsiasi altro momento, dal 2023 mi sono dilettata nell’arte di riempire i minuti con la mia essenza: arredare i giorni con l’occorrente affinché ogni non-luogo mi somigli e funga da àncora ai miei affetti, fermarmi nel presente, assaporarlo con gusto inedito. Indugio negli attimi fino quasi a respirarli, senza imbastire progetti di un futuro remoto che mi allontani dal senziente — conta chi sono ora, non chi sarò. Forse perché non voglio essere nessun’altra.
In questa fermezza sbocciata da un labor limae introspettivo – il coraggio che a molti manca di risolversi – ho plasmato un equilibrio che in ultimo giova alla collettività. Un baricentro che può essere esteso in senso politico a chi mi sta accanto, condiviso, messo a disposizione — guida sincera tra problemi e non-problemi, tra altrui bisogni e capricci. Parole dette dritte negli occhi, senza fronzoli, a costo di pungere.
Non ho punto due occhi grigio-blu, però. Che valorizzano il detto e leggono il non detto. Che dal primo istante mi hanno guardata attenti e ammirati, divertiti e inteneriti. Che tutto possono capire o curare. Che ritrovo ogni volta sempre più vitali, come i miei dinanzi a loro.
Non sono mai sola, da sola. Ma nel silenzio della pace che mi sono guadagnata, ora stringo una mano e sorrido.