La candidata si descriva in 8 parole [tempo #2]

Da qualche parte dentro di me permane un diario di bordo che dal Giorno 1 non l’ha ancora smesso di contare, il tempo. Un tempo inafferrabile che si disperde come cenere al vento, proiettandomi nella vita che desidero ma rendendo anche tutto il resto irrimediabilmente piccolo nel lunotto posteriore.

Un tempo che racconta la fretta per quello che è: un groviglio di compulsioni soffocanti che conducono a una sterile in-felicità. Quanta fretta che avevo, una volta. Di negare, di scopare, di partire, di tornare. Non averne più, imbracciando il coraggio della fermezza, è il più grande regalo che io mi sia fatta.

Ogni mattina mi sveglio ad ammirare la luce dell’alba riempire gradualmente le stanze di casa, e con loro il mio oggi. Il silenzio della città ancora addormentata mi anestetizza, mi lenisce, mi descrive. Quando non c’è dolore, io sono questo: la pace di una solitudine piena di sole.