Il sacrificio di Isacco
di Alice Ayres
È amore se ti sembra una nuova Vita.
È amore se dormire nudi diventa la vostra religione.
È amore se guardarlo nei suoi gesti quotidiani ti infonde serenità.
È amore se quando ti bacia all’improvviso ti senti innocente come una bambina.
È amore se. Ne ho scritti tanti in queste ultime settimane, col sorriso sulla bocca e il batticuore ad agitare le mie costole.
Potrei andare avanti all’infinito, e raccontarvi di sorrisi tra le lenzuola, di sguardi che ti scavano l’anima, di brividi inaspettati che in un istante spazzano via certezze e progetti: vado a Londra, no resto qui. Il mio sogno era l’Inghilterra, ora invece sei tu. Ma i sogni più belli sono i progetti, e allora lasciami disegnare un futuro che somigli a noi due insieme, amore mio. Lasciami guardare in faccia la paura e sfidarla, giurandole che non vincerà, non stavolta.
Sì, andrei avanti all’infinito, fino ad annebbiare la vista con enormi lacrime di gioia. Fino a sembrare il prototipo della donna sdolcinata, di quelle che se chiudono gli occhi e immaginano l’Amore vedono colori caldi e mani intrecciate e prati sconfinati privi di ogni ostacolo.
Ma non c’è più tempo per le idealizzazioni, non in questa mia vita. La verità più scontata è anche la più dura da digerire: un rapporto reale è fatto di ostacoli, non ne è immune. È una battaglia da combattere fianco a fianco, prima di tutto contro se stessi. Contro quella parte di noi che in decine di anni ha maturato l’illusione che la solitudine abbia un valore intrinseco, seppur non aggiunto. Che se da soli forse non si vive, perlomeno si sopravvive. Che proteggersi da quelle variabili della vita che si possono evitare sia astuto e non sacrificale.
Amare per me non vuol dire soltanto deporre le armi dell’individualismo più ostinato, dell’io sto bene da sola. Significa metterle in mano alla persona che scegli.
Significa guardare quell’uomo mentre apprende da te ogni modo per ucciderti, e sperare che non lo faccia. E sapere che non lo farà.
Resti lì – immobile – davanti ai suoi occhi, spogliata della tua armatura – persino del tuo nome di battaglia – a guardarlo nel silenzio di un attimo infinito. “Sei la persona che può farmi più male al mondo. Non farlo. Io non lo farò”.
E quando sarai tentato di pensare che non ne valga la pena ricorda che a me, per difendermi, resta solo l’amore.
Mi piaci come scrivi e mi rispecchio molto nei tuoi post. Questo in modo particolare!
continua così.
Silvia
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Bello,vibranTe,sfiora l’anima con immagini nuove..come solo la musica saprebbe fare.”.mipiaci
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Buon San Valentino…
ad una donna speciale…
che sa colorare le emozioni con le parole…
g.
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…non è sufficiente leggerlo una volta. Infinitamente vero, come l’amore, quando lo trovi.
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Mi sono rispecchiato nelle parole che hai scritto. Quasi incorrevo nell’errore della distruzione del rapporto per paura di guardarmi dentro. Di avere il coraggio di chiedere aiuto, non sapendo che la persona che avevo accanto era in attesa di darmelo mentre lentamente si spegneva.
Forse ci sono riuscito a cambiare e queste frasi scavano il cuore.
Grazie
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Non seguo il tuo blog, non mi piacciono i “miti” su twitter, resto perplesso quando un chiunque cerca miti in terra… perchè non si accorge che lui deve essere il mito di se stesso!!
Però penso che dalle persone si ha tanto da imparare, specialmente quando ci si mette sullo stesso piano.
Io in 45 anni (tra pochi gg) di vita sono stato fortunato ad aver conosciuto l’amore come lo descrivi tu… e molte delle tue parole io le conosco già… me le sono dette tante volte, anche senza scriverle da nessuna parte.
Ma come dicevo, per nostra fortuna, c’è sempre qualcosa di nuovo di cui potersi meravigliare… allora le tue frasi, le tue riflessioni sul mettere in mano del tuo compagno il tuo cuore… col rischio che lo maltratti, illustrano un tema ricorrente… ma devo dire che mi piace come lo descrivi tu. Probabilmente, d’ora in avanti, lo immaginerò proprio come lo hai immaginato tu.
Probabilmente ora ho imparato qualcosa di nuovo.
Max
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Bello!
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É bello leggerti, é bello ascoltare sentimenti che abbiamo provato, che proviamo. E un abbraccio ci sta bene. E un grazie, anche.
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Esattamente le parole che mi servivano, oggi, per darmi coraggio e andare avanti, ché anche se non è tutto perfetto, l’amore è l’unica cosa che può difenderci…
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Ho pianto leggendo. E l’ho letto già sette volte. E ho pensato solamente che è stato bello sentirsi così. E ne è sempre valsa la pena.
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