Ufficio complicazione affari semplici

di Alice Ayres

È tipico degli uomini: non rendere nulla lineare. Per carità noi siamo complicate, pedanti, permalose, polemiche, capricciose. Ma se anche fossimo buone&care i rapporti con l’altro sesso non sarebbero migliori perché ci sono dei limiti invalicabili di fondo.

Non voglio parlare delle relazioni sentimentali, quelle sono una cosa privata tra due individui che decidono di credere (o fingere di credere) nell’Amore, provando a rispettarsi e a fare un pezzo di percorso esistenziale insieme.
Mi riferisco alle interazioni ibride, al sesso di una notte, agli incontri maliziosi. A dispetto di ciò che si dice di molte femmine, accusate (giustamente) di “farla soltanto annusare”, nel panorama dei casi umani si è delineata da tempo una simile categoria maschile, i “Vorrei ma non posso”. Qui l’avversativa “Ma non posso” ha due significati: “Non posso” perché mi tiro indietro, ma anche “Non posso” perché ho mirato troppo in alto, e non sono in grado di soddisfare la donna in questione. In entrambi i casi il risultato emotivo generato da questi individui è il medesimo: noia e frustrazione.

Non capirò mai certi maschi: si lamentano in continuazione dell’assenza di donne alla mano, “sportive”, con cui divertirsi sessualmente senza troppe implicazioni, ma poi quando ne incontrano una anziché godersela riescono a sprecare tutto, forse perché – da bravi “maschi alfa” – si intimoriscono e infastidiscono dinanzi a una donna che ragiona come un uomo, che è in un certo senso più virile di loro. Talvolta sembra quasi che gli uomini abbiano bisogno di farci passare per polemiche e noiose più di quanto siamo, al fine di rimetterci al “giusto” posto nella gerarchia dei sessi, o semplicemente per avere una scusa per fuggire.

Chi pensa che per una donna andare a letto con un uomo sia un gioco da ragazzi, è in parte fuori strada: ovvio, una femmina incapace di rimediare qualche poveretto disposto a riempirla non penso sia mai esistita, ma non è tutto oro quel che luccica. I maschi “Vorrei ma non posso” ne sono la dimostrazione: ti vogliono, ti cercano, si propongono, ma poi quando è il momento di agire e non di scriversi – ad esempio – porcate online, semplicemente spariscono. Hanno un banchetto ghiotto e pronto ma nemmeno lo assaggiano, vuoi perché colti da ansia da prestazione, vuoi perché fidanzati e troppo codardi per portare a termine una cosa che hanno cominciato da soli, vuoi perché terrorizzati dall’ego di una donna che – evidentemente a differenza loro – sa che cosa vuole e non ha paura di prenderselo. La domanda sorge spontanea, e non ha risposta: perché è tanto difficile riuscire a farsi una sana scopata? E se poi noi, annoiate dalla pochezza del perditempo in questione, ci permettiamo di lamentarci evidenziando la sua inconsistenza… beh, ovviamente a quel punto passiamo per  rompicazzo spara-sentenze, facendo (tra l’altro) un grande favore al senzapalle di turno: offrirgli una scusa per dire “Vedi, ho fatto bene, non era una ragazza easy come sembrava”. Perché, nel 2011, una femmina che esprime senza remore ciò che pensa è ancora una fuorilegge.

Le donne dirette e sicure di sé, nel sesso come nel lavoro, o più semplicemente nella vita, non piacciono a nessuno.