Orrori madornali atto III: prima le signore!

Sebbene io non creda in una sorta di Galateo da applicare tra le lenzuola, resto comunque sconvolta dinanzi all’ignoranza che alcuni uomini dimostrano in materia di “tempistiche sessuali”. Se la freddezza postcoitale è stata oggetto del primo punto degli orrori madornali con cui i maschietti ci avviliscono a letto, non da meno è la questione coitale in sé.

Alcuni uomini sembrano letteralmente ossessionati dal loro orgasmo: si imbarazzano se vengono troppo presto, ci sfiniscono se vengono troppo tardi, ci istruiscono su come e dove amano riversare il loro piacere, quasi fosse un rito propiziatorio o un happening di arte contemporanea cui prendere parte (decisamente più interessante – va detto – delle strazianti e ridicole urla di Yoko Ono al MoMa di New York).

E al nostro orgasmo invece non pensate? Non sempre, ahimé. Ho come l’impressione che molti uomini confondano la galanteria a letto con una durata medio lunga dell’amplesso, per la serie: “se duro tanto ci sono più possibilità che lei venga, quindi faccio già il mio dovere”. Peccato che se poi questo non ci accade e lui nel mentre raggiunge l’orgasmo, restiamo a bocca asciutta – spesso solo metaforicamente, oltretutto!

“Prima le signore” è un dettame che non può valere solo quando si apre una porta, bisogna applicarlo su vasta scala: devi pensare prima al mio di orgasmo, poi al tuo. E se proprio non riesci a trattenerti (del resto sono una donna di poche pretese, non mi aspetto la perfezione sublime di due piaceri che esplodono in contemporanea) almeno datti da fare subito dopo… il pene sarà anche il motore primario del sesso, ma ciò non significa affatto che una volta che te lo sei svuotato la tensione sessuale sia necessariamente finita, esisto anche io!

A mio modesto parere un rapporto sessuale si esaurisce solo quando entrambi i ‘partecipanti’ hanno ‘tagliato il traguardo’. Pertanto dopo il vostro tanto sospirato orgasmo insinuatevi nell’abbraccio delle nostre gambe e fatelo raggiungere pure a noi. Ve ne saremo senz’altro grate, benché ci sia dovuto.