In-fedeltà
di Alice Ayres
Mina una volta ha scritto: ‘Chi ama non tradisce’. A me verrebbe da dire: chi è davvero convinto di essere innamorato si impone delle regole etico-comportamentali con delle precise limitazioni, come ad esempio la monogamia. Ma se mettersi insieme a una persona è un egoistico modo per stare meno da soli, privando l’altro delle qualità che autonomamente non si posseggono, perché tradire viene visto come opposto all’amore quando invece ha la sua stessa radice, ovvero l’egoismo?
C’è solo un modo per essere dei perfetti traditori: godersi le scappatelle così tanto da non avere sensi di colpa. Io ho sempre tradito, senza mai il minimo pentimento. Prima di agire bisogna solo essere consapevoli dei propri limiti mentali: più di una volta ho avuto a che fare con maschietti codardi che mi han tampinata per mesi pur di tradire la loro ragazza con me, e poi dopo essermi venuti in bocca(!) si sono messi a tessere le lodi della loro consorte(!!) sostenendo di amarla tantissimo(!!!). Del resto uno dei maggiori paradossi degli uomini è proprio questo: troppo spesso non si aprono totalmente alla loro donna ‘ufficiale’ ma poi confondono l’intimità fisica di una notte fedifraga con un biglietto di sola andata verso un confessionale gratuito e postcoitale. Come se a me importasse qualcosa: puoi essere single, bisessuale, innamorato o vedovo, per me resterai sempre uno strumento di sfogo temporaneo.
L’unica differenza – lo ammetto – è che quelli fidanzati o sposati mi divertono di più, specialmente se poi si fanno tramortire dal loro stesso pentimento: sarò cinica, ma quando un perbenista si trova faccia a faccia col suo lato animale e immorale le risate sono garantite.